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San Giorgio Martire onlus

Sindone

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Sindone: dalla rappresentazione 3D l’immagine di Gesù

di Cinzia Tamburrello   Chi come me, lo ha conosciuto di persona ha potuto ammirane lo spessore umano, intellettuale e spirituale; l’acume dello scienziato e lo stupore dell’uomo di fede. La persona in questione è lo scienziato Giulio Fanti, sindonologo di fama internazionale, ospite a Petrella nel 2011 per un convegno relativo alle sue scoperte sulla Sacra Sindone . Il suo intervento “la sindone conoscenze scientifiche e misteri” già comprovava l’identificazione dell’uomo della sindone con Gesù Cristo di cui parlano i Vangeli (https://www.youtube.com/watch?v=41SaIdZQDAM). A qualche anno di distanza, un’ulteriore convalida degli studi del prof. Fanti arriva dalla ricostruzione 3D del telo sindonico come si apprende da un’articolo pubblicato su Atelia prova provata del fatto  che “i Vangeli raccontano la verità ” sull’uomo della Sindone. Dunque la ricostruzione dei Vangeli sembra collimare con le precedenti scoperte del prof. Giulio Fanti, come leggiamo nell’articolo di seguito riportato. «Questa statua è la rappresentazione tridimensionale a grandezza naturale dell’Uomo della Sindone, realizzata sulle misure millimetriche ricavate dal lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Cristo dopo la crocifissione» spiega Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche all’Università di Padova e studioso della reliquia. Il professore sulla base delle sue misurazioni ha fatto realizzare un “calco” in 3D che – a suo dire – gli permette di affermare che queste sono le reali fattezze del Cristo crocifisso. (YouTube I TgPadova Telenuovo Lucandrea Massaro/Aleteia | Mar 27, 2018) «Riteniamo perciò di avere finalmente l’immagine precisa di come era Gesù su questa terra. D’ora in poi non si potrà più raffigurarlo senza tenere conto di quest’opera». Il professore ha affidato al settimanale Chi l’esclusiva di questo suo lavoro, a cui ha rivelato: «Secondo i nostri studi Gesù era un uomo di bellezza straordinaria. Longilineo, ma molto robusto, era alto un metro e ottanta centimetri, mentre la statura media dell’epoca era di circa 1 metro e 65. E aveva un’espressione regale e maestosa» (https://www.lastampa.it/2018/03/20/cronaca/una-statua-restituisce-le-fattezze-delluomo-della-sindone-hqN5guzFKnxuNbAtowgkHL/pagina.html).  

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La chiesa San Giorgio martire proposta da Ansa-Viaggiart

Di Cinzia Tamburrello Torna a far parlare di sè Petrella Tifernina e il fascino misterioso del romanico racchiuso nello scrigno di bellezza, arte, storia cultura e spiritualità rappresentato dal monumento S. Giorgio martire, la chiesa che, come si legge nell’articolo di Stefania Passerella (http://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/molise/2019/02/12/san-giorgio-martire-gioiello-romanico_) potrebbe aver custodito la sindone. “Qualcuno potrebbe ricordarla perché è stata tra le bellezze scelte per rappresentare l’arte della regione Molise all’Expo 2015 di Milano, ma non tutti sanno che secondo la tradizione per un periodo potrebbe aver custodito al proprio interno la Sacra Sindone, affidata ai Templari”. L’articolo prosegue nella fedele sintesi della genesi storica ed architettonica, così come ricostruita e desunta dalle autorevoli fonti di studiosi che si sono dedicati allo studio della chiesa di San Giorgio martire : “fondata nel 1165, la chiesa di San Giorgio è stata consacrata nel 1211. Nel 1901 è stata dichiarata monumento nazionale. Si trova nella parte vecchia del paese, cuore di un “trittico” architettonico che comprende tre monumenti in uno: un tempio bizantino, uno longobardo e uno romanico”. Immancabile il riferimento al Crocifisso, scultura lignea che autorevoli storici dell’arte come il prof. C. Strinati, datano al XVI sec. “un mistero”, solo parzialmente svelato, è quello del crocifisso ligneo conservato nella chiesa, il cui valore storico e artistico è stato ignorato per secoli. La scultura conserva oltre dieci strati di policromia e in seguito all’intervento di Restauratori senza Frontiere è spuntato fuori che risale al Cinquecento. I restauratori hanno accertato con l’analisi al carbonio che il tronco di pioppo da cui è stata tratta l’immagine è stato tagliato intorno ai primi anni del XVI secolo”. Mentre la ricerca storica persegue il criterio scientifico della validazione delle ipotesi attraverso prove documentali, di difficile reperimento, la Passarella salvaguarda l’aspetto affascinante del mistero: “la suggestione maggiore però è quella legata ai Templari e alla Sacra Sindone, la reliquia più importante per il mondo cristiano. Dal 1578 la Sindone è conservata nel Duomo di Torino e dalla metà del XIV secolo se ne hanno testimonianze storiche certe. Ci sono però dei vuoti temporali che, secondo la tradizione, sono gli anni in cui la Sindone, custodita dai Templari, viene nascosta e compie un viaggio itinerante per arrivare in Europa. Il Molise, con la chiesa di San Giorgio a Petrella, potrebbe essere stata una tappa. Secondo studi, ancora in corso, indizi in questo senso si ritrovano in alcuni dettagli figurativi e decorativi sulle colonne e sul fonte battesimale della chiesa. Proprio quest’ultimo è in sé una chicca: è ricavato da un blocco monolitico e semisferico in pietra con un’apertura di circa un metro di diametro”. L’attenzione mediatica destinata, in maniera sempre più frequente, alla chiesa san Giorgio martire e del borgo medievale di Petrella Tifernina, non  affievolisce l’entusiasmo e contribuisce ad  innalzarne l’attrattività , al contempo continua l’impegno dell’ass. San giorgio martire onlus e del centro studi “Tiphernum” nel documentare e storicizzare il monumento e nel valorizzarlo con operazioni di marketing territoriale che la propongano come emergenza territoriale nelle more dell’accessibilità e della fruibilità turistica. In quest’ottica si riconferma la programmazione annuale che prevede, l’implementazione della proposta culturale basata sulle innovative tecnologie 3D, di tour virtuali, applicazioni di realtà aumentata, servizi  diffusi dal portale dell’associazione oltre e alle specifiche APP. Un’estensione progettuale  attraverso l’utilizzo di sistemi multimediali interattivi volti a valorizzare spazi espositivi, percorsi didattici immersivi e multisensoriali al fine di creare un’interazione  diretta con il visitatore e l’oggetto dell’esposizione. Le tecnologie dovrebbero contribuire a trasformare l’esperienze turistiche religiose ed artistiche in fruizioni dinamiche, coinvolgenti, emozionali ed altamente suggestive oltre che potenti strumenti di comunicazione, informazione, intrattenimento, edutainment. Superfici interattive, touchscreen, multi-touch, info points, sistemi audio/video, illuminotecnica speciale, teche virtuali, sistemi di interazione tra reale e virtuale, diffusori sonori e dissipatori di fragranze, piattaforme gestionali custom, sistemi di autodiagnostica , riproduzione di manufatti dalla scansione 3D. Il programma prevede inoltre una pubblicazione sulle fasi e i lavori di restauro del Crocifisso Ligneo,  un convegno a marzo  con la partecipazione dell’astrofisico prof. Gaspani sull’ allineamento astronomico della chiesa e un seminario di studio dell’Università di Ravenna sul significato teologico dei simboli scolpiti sui capitelli, previsto per la sessione estiva.  

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