San Giorgio Martire onlus

La Pasquetta di Petrella riproposta dai Recùcce

Riproposto a Petrella Tifernina il canto della “Pasquetta” dal gruppo di musica popolare Recùcce; la manifestazione si svolgerà sul sagrato della chiesa S. Giorgio martire, dove dalle ore 19,30 si festeggerà in attesa dei Re Magi, storica rievocazione che,nel segno della trasmissione della fede ai bambini, da molti anni riempie di magia e di sogni la notte della vigilia dell’epifania.

La manifestazione di questa sera, alla quale tutti sono  invitati a partecipare muniti di strumenti musicali e soprattutto di un’ottima dose di giovialità, ripristina un filo diretto con la tradizione dei nonni, i quali nella notte del 5 gennaio lo intonavano recandosi di casa in casa, per salutare le festività natalizie ed inaugurare il nuovo anno liturgico. Il canto della “Pasquetta” che molto poco ha a che vedere con la Pasqua, si riferisce indirettamente ad essa essendo  legato all’Epifania come giorno in cui la chiesa proclama solennemente l’annuncio della Pasqua e delle solennità da  essa discendenti.

Il canto un mix di tradizione religiosa e pagana, coronava le festività natalizie con un ulteriore momento di festa e di socializzazione; non a caso era comunque funzionale a rinsaldare i vincoli di amicizie, dichiarare i primi amori, onorare frequentazioni già consolidate, e soprattutto fare festa. Elementi che denotano la salubrità e la capacità di aggregazione di un popolo, secondo l’assunto ribadito più volte anche dal vescovo S.E. Mons. Bregantini ” un popolo che non fa festa è un popolo sconfitto”. La risultante sono le vivaci strofe in cui all’apparizione del Signore si legano scena di cordialità ed accoglienza con tutti gli ingredienti delle tavole imbandite dei tempi andati, unite alla calorosa accoglienza tipica e profondamente radicata negli usi e costumi petrellesi e molisani, spaccati fedelissimi di scene di vita.

Nell’era della globalizzazione e dell’ homo ciberneticus dove le piazze, le relazioni e i comportamenti sono sempre più  virtuali e condizionate da logaritmi, il recupero delle tradizioni risulta essere quanto di più prezioso e funzionale al tessuto sociale, nel segno dell’autenticità di una vita vissuta ed assaporata alla stregua della genuina quotidianità .

 

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